IL POTERE E' DELLE DONNE: COCO CHANEL
- Maria Giordano & Francesca Di Domenico
- 8 mar 2016
- Tempo di lettura: 3 min
Da sempre sottovalutata, offesa, ferita e violata, la donna non ha mia perso il coraggio, mai si è arresa, mai si è abbattuta, mai si è accontentata. Ha lottato per i suoi diritti perchè nulla le è mai stato regalato, niente è stato facile per lei. Madre, moglie e lavoratrice. Indipendente, emancipata e forte, è stata e continua ad essere protagonista in una società che ancora fatica ad accettare il suo valore. Che sia casalinga, impiegata, imprenditrice o artista, la donna resta l'essere più libero e sorprendente perchè anche nelle difficoltà e nel dolore è luce! "Essere donna è un’avventura che richiede tale coraggio, una sfida che non annoia mai. Avrai tante cose da intraprendere se nascerai donna. Per incominciare, avrai da batterti per sostenere che se Dio esiste potrebbe anche essere una vecchia coi capelli bianchi o una bella ragazza. Poi avrai da batterti per spiegare che il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse la mela: quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza. Infine avrai da batterti per dimostrare che dentro il tuo corpo liscio e rotondo c’è un’intelligenza che chiede d’essere ascoltata." Oriana Fallaci Noi amiamo le donne e abbiamo cercato sinora di farvi conoscere quelle che hanno lasciato un'impronta indelebile in noi. Vi abbiamo raccontato la classe e l'eleganza di Audrey Hepburn, il coraggio e la genialità di Luisa Spagnoli e il fascino di Cindy Crawford. Oggi celebriamo la giornata internazionale della donna parlandovi di Coco Chanel. “Se sei nato senza ali, non fare mai nulla per impedire loro di crescere.”

Gabrielle Chanel, chiamata "Coco", ebbe una infanzia molto umile e triste, trascorsa in gran parte in un orfanotrofio, per poi diventare una delle più acclamate creatrici di moda del secolo scorso. Con lo stile lanciato da lei ha rappresentato il nuovo modello femminile del '900, ossia un tipo di donna dedita al lavoro, a una vita dinamica, sportiva, priva di etichette e dotata di autoironia, fornendo a questo modello il modo più idoneo di vestire.
Inizia la sua carriera disegnando cappelli, prima a Parigi nel 1908 e poi a Deauville. In queste città, nel '14, apre i suoi primi negozi, seguiti nel '16 da un salone di alta moda a Biarritz. Lo strepitoso successo la colse negli anni venti, quando arriva ad aprire i battenti di una delle sue sedi in rue de Cambon n.31 a Parigi e quando, da lì a poco, verrà considerata un vero e proprio simbolo di quella generazione. Tuttavia, a detta dei critici e degli intenditori di moda, l'apice della sua creatività è da attribuire ai più fulgidi anni trenta, quando, pur dopo aver inventato i suoi celeberrimi e rivoluzionari "tailleur" costituiti da giacca maschile e gonna diritta o con pantaloni, appartenuti fino a quel momento all'uomo, impose uno stile sobrio ed elegante dal timbro inconfondibile.

n buona sostanza, si può dire che Chanel rimpiazzò il vestiario poco pratico della belle èpoque con una moda larga e comoda. Nel 1916, ad esempio, Chanel estese l'uso del jersey (un materiale a maglia molto flessibile), dal suo uso esclusivo per i sottabiti a una grande varietà di tipi di vestiario, inclusi i vestiti semplici in grigio e blu scuro. Questa innovazione fu di così grande successo che "Coco" iniziò ad elaborare le sue celebri fantasie per i tessuti jersey .
Lo scoppio della seconda guerra mondiale impose però un'improvvisa battuta di arresto. Coco è costretta a chiudere la sede di rue de Cambon, lasciando aperto soltanto il negozio per la vendita dei profumi. Nonostante l'assenza dalle scene, riesce a reimporsi con idee che ancora oggi sono un cult, come la borsetta matelassé 2.55: un must have che ancora tutte le donne vogliono nel loro guardaroba. Nel '54, quando torna nel mondo della moda, Chanel ha 71 anni.

La stilista aveva lavorato dal 1921 al 1970 in stretta collaborazione con i cosiddetti compositori dei profumi, Ernest Beaux e Henri Robert. Il celeberrimo Chanel N°5 venne creato nel 1921 da Ernest Beaux, e secondo le indicazioni di Coco doveva incarnare un concetto di femminilità senza tempo, unica e affascinante. Il N°5 non fu innovativo soltanto per la struttura della fragranza, ma per la novità del nome e l'essenzialità del flacone. Chanel trovava ridicoli i nomi altisonanti dei profumi dell'epoca, tanto che decise di chiamare la sua fragranza con un numero, perché corrispondeva alla quinta proposta olfattiva che le aveva fatto Ernest.

Come non ricordare la celeberrima affermazione di Marylin Monroe che, sollecitata a confessare come e con quale abbigliamento andasse a letto, confessò: "Con due sole gocce di Chanel N.5", proiettando in questo modo, ulteriormente, il nome della stilista e del suo profumo nella storia del costume.

Al mitico N.5 ne seguirono molti altri. Alla scomparsa di questa grande creatrice di moda del '900, avvenuta il 10 gennaio '71, la Maison venne mandata avanti dai suoi assistenti. Dal 1983 è gestita da Karl Lagerfeld, che ancora oggi è il direttore creativo della maison.
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