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IL RE DELLE GIACCHE

  • Maria Giordano & Francesca Di Domenico
  • 26 feb 2016
  • Tempo di lettura: 3 min



Se avesse fatto film così come ha fatto i vestiti sicuramente avrebbe vinto l’Oscar. Si perché Giorgio Armani, lo stilista che star, uomini e donne di tutto il mondo amano, se non avesse fatto il fashion designer, sarebbe voluto diventare regista. Ma la sua viglia di creare capolavori da toccare con mano ha preso il sopravvento. Dopo gli studi trova lavoro proprio come “buyer” alla Rinascente di Milano e poi come assistente fotografo per arrivare ad un’agenzia di moda. Sarà qui che avrà modo di conoscere e di far conoscere i prodotti di qualità che provenivano dall’India, dal Giappone o dagli Usa introducendo elementi diversi da quelli appartenenti all’universo del fashion milanese. Nel 1964 senza nessuna formazione specifica, disegna la collezione uomo di Nino Cerruti, ed è qui che capisce la sua vera strada e comincia a diventare disegnatore e consulente freelance. Tanti sono i risultati ottenuti che spingono lo stilista ad aprire una propria casa di produzione e il 24 luglio 1975 nasce la Giorgio Armani spa e viene lanciata una linea di pret-a-porter maschili e femminili. E da allora la sua ascesa non avrà più fine. E si esalta a re della moda l’anno successivo, quando presenta la sua prima collezione, acclamata per le sue giacche destrutturate e per il trattamento originale degli inserti di cuoio che appaiono nei vestiti della linea casual. Dona così nuova prospettiva a elementi dei vestiti che ormai gli altri davano per scontato.

Gia Carangi è il volto della campagna Armani del 1980. In questo scatto di Aldo Fallai, la modella indossa la famosa giacca destrutturata. Si tratta di una giacca modellata su quella maschile che divenne da subito la divisa delle donne in carriera, perchè rispondeva ad un requisito fondamentale: praticità nell'eleganza.


Per la campagna Primavera/Estate del 1997 Giorgio Armani sceglieNadja Auermann. Peter Lindbergh immortala la super modella tedesca in bianco e nero. Qui indossa un abito nero con spalline sottili e profondo scollo sulla schiena. Lo stilista ha sempre affermato di vestire le donne in modo che guardando una loro foto sia impossibile attribuirle una data. Beh, ci è riuscito perfettamente!




King George per gli inglesi, Re Giorgio per noi italiani, ha creato meravigliosi abiti da sposa per star di Hollywood come Katie Holmes e Megan Fox e per principesse come Charlene Wittstock.

Questo è il bozzetto dell'abito indossato lo scorso agosto dalla giornalista italiana Beatrice Borromeo per le sue nozze sul Lago Maggiore con Pierre Casiraghi, il terzogenito di Carolina di Monaco.




L'abito bianco in tulle di seta con drappeggi ha un lungo strascico che parte dalle spalle, fermato da due spille di diamanti a forma di ali, antichi gioielli di famiglia.




"L'eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare" dice Giorgio Armani. Noi ricorderemo questo capolavoro per i prossimi decenni, perchè ha saputo vestire una principessa da principessa!

Il 30 aprile 2015 Giorgio Armani celebra i suoi 40 anni di carriera, a Milano, Nell'Armani Silos, uno spazio maestoso di 4500 metri quadrati. La scelta del nome non è stata casuale. Nei silos, infatti, venivano conservate le granaglie, materiale per vivere, e secondo lo stilista, così come il cibo, anche il vestire serve per vivere. Al suo fianco c'era anche Cate Blanchett, da due anni volto della campagna pubblicitaria per il profumo Sì. L'attrice australiana premio Oscar rappresenta una donna impegnata, autentica e forte. La donna Armani!







 
 
 

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